Plastic tax, come funziona. Colpiti i prodotti monouso

I prodotti colpiti dalla plastic tax

Bottiglie di plastica, buste e vaschette in polietilene monouso (come quelle che contengono l’insalata), ma anche il tetrapak del latte o i contenitori dei detersivi: sono alcuni degli esempi dei prodotti che subiranno la tassa sulla plastica della manovra 2020. La «plastic tax» prevista dalla bozza della prossima legge di Bilancio prevede un’imposta da 1 euro al chilo.
A subire la stangata sulla plastica anche il polistirolo, i tappi e le etichette di plastica, come indicato nella relazione che accompagna la bozza della manovra. Verranno tassati anche i manufatti in plastica usati per la protezione o per la consegna delle merci (packaging per elettrodomestici, computer o altre apparecchiature), i rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibili.

Gli incentivi per i materiali biodegradabili

Nella bozza della manovra sono previsti anche incentivi per le aziende che operano nel settore delle plastiche e che decideranno di produrre materiali biodegradabili e compostabili. «Un credito d’imposta nella misura del 10 per cento delle spese sostenute» dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, si legge nella relazione. Un bonus che, si legge, «è riconosciuto fino ad un importo massimo di 20 mila euro». L’obiettivo? Favorire la transizione verso un’economia circolare.