Acque italiane continuano ad essere altamente inquinate: la colpa è dei pesticidi in agricoltura e fogne

Pesticidi in agricoltura: a soffrire sono i nostri fiumi e laghi. Una cattiva notizia che arriva dal “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque del 2018”, realizzato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Il livello di contaminazione è in aumento ed è risultato sopra i limiti in un quarto dei siti sottoposti alla ricerca.

Pesticidi in continuo aumentoAcque inquinate

L’aspetto più preoccupante che emerge dai dati è l’aumento negli anni: nel 2016 i pesticidi risultavano presenti nel 64% dei punti monitorati, circa due milioni in totale. Nell’ultimo ciclo di controlli sono state trovate tracce di pesticidi nel 67% dei casi, nelle acque superficiali. Nelle acque sotterranee la presenza rilevata è minore, ma in aumento rispetto agli anni precedenti. Qui fertilizzanti e fitofarmaci sono stati trovati nel 33,5% dei punti analizzati contro il 31,7% che risultava dal rapporto 2013-2014.

Tra i pesticidi più presenti compare il glifosato, l’erbicida dichiarato “potenzialmente cancerogeno”. Nei nostri corsi d’acqua e nelle falde acquifere più profonde questo composto chimico supera gli standard di qualità nel 48% dei casi, ma anche sostanze messe al bando dalle nostre campagne più di 20 anni fa (come l’atrazina) continuano a girare indisturbate e – evidentemente – ad essere utilizzate nonostante gli impedimenti di legge.

Ancora troppi pesticidi in agricoltura

Il rapporto dell’Ispra riflette la situazione dell’agricoltura in Italia: le nostre acque risultano contaminate da ben 259 sostanze diverse perché in agricoltura si fa ancora un uso massiccio della chimica.

Negli ultimi anni il consumo di prodotti chimici nelle campagne è tornato a crescere, regalando all’Italia il terzo posto in Europa nella vendita di pesticidi. Questo nonostante siano diminuite le vendite dei prodotti classificati come “tossici” e “molto tossici” a favore di sostanze etichettate solo come “nocive”. “L’agricoltura di qualità, – aggiunge Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente – oltre al chilometro zero e alla sostenibilità della filiera, deve puntare a eliminare i pesticidi. Serve un nuovo modello agricolo”.

Pesticidi

La geografia delle acque inquinate

Secondo le mappe del rapporto ISPRA la maggiore concentrazione di criticità si trova nella pianura padano-veneta, ma i dati geografici devono essere considerati parziali perché il monitoraggio a sud ha presentato maggiori difficoltà. Dalla Calabria non sono stati inviati dati, dalla Puglia ne sono arrivati pochissimi e in generale la standardizzazione del sistema di rilevazione nel Mezzogiorno presenta forti ritardi.

In Friuli Venezia Giulia, nella provincia di Bolzano, in Piemonte e nel Veneto la presenza di pesticidi è molto più diffusa del dato nazionale e – a livello superficiale – le acque sono risultate inquinate nel 90% dei casi. In Emilia Romagna e Toscana nell’80% mentre in Lombardia e nella Provincia di Trento in oltre il 70% dei punti monitorati. Per quanto riguarda le acque sotterranee, i dati più preoccupanti riguardano il Friuli Venezia Giulia (81%), il Piemonte (66%) e la Sicilia (60%).

Etica S.g.r. per un sistema agroalimentare sostenibile

L’attuale sistema agricolo, intensivo e su scala industriale, si fonda sull’impego diffuso di fertilizzanti e pesticidi chimici che, a causa della loro persistenza possono accumularsi nell’ambiente. Gli impatti che i pesticidi hanno su interi ecosistemi e sulla biodiversità pongono interrogativi urgenti sul modo in cui queste sostanze chimiche vengono valutate, autorizzate e regolamentate nell’Unione Europea.

Agricoltura sostenibile

L’unico modo sicuro per ridurre la nostra esposizione ai pesticidi tossici è investire in un’agricoltura sostenibile, potrebbe essere prendere le seguenti scelte possibili e necessarie.

  • pianificare programmi di rotazione delle colture;
  • diversificare i sistemi agrari;
  • migliorare i metodi di gestione del suolo;
  • effettuare il controllo dei parassiti con metodi naturali in grado di sostituire l’uso dei pesticidi in agricoltura, utilizzando meccanismi naturali di lotta biologica.